Tutti “commentano” e tutti esprimono opinioni su qualsiasi cosa. Ma che cosa è realmente?
E’ un’illusione marketing per fare in modo che milioni di persone contino qualcosa, ma, le decisioni, vere, sono già prese a monte senza che i commenti siano minimamente presi in considerazione. Anzi, se ne servono per fomentare questa liturgia che oramai è ovunque. Anche sulle edizioni online dei giornali, cosa fortemente perversa.
Qualche esempio: una qualsiasi persona andrebbe mai da un avvocato a commentare quello che sta facendo? No. Andreste mai da un chirurgo a dire: “Secondo me bisognerebbe fare in questo modo?” No. Idem per un piastrellista, muratore, ecc.
Se io sono giornalista ho l’autorevolezza per scrivere; se sono un medico, un chirurgo ho l’autorevolezza per dire meglio operare in questo in quell’altro modo; se sono in architetto, ingegnere, insegnate, commercialista, ecc ho l’autorevolezza di dire, nel mio campo, quello che a mio avviso è la cosa più corretta o opportuna. Stessa cosa per l’idraulico, il carpentiere, il postino.
Tutti possono sbagliare, essere criticati o “commentati”, ma con il rispetto dei ruoli.
di Francesco Bartolini Caccia ©